Pastilles

Il nuovo progetto Tacchini con Studiopepe è una collaborazione con le designer Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto – le menti creative dietro il noto studio di interior e product design. Pastilles è una collezione di poltroncine, pouf e tavolini, dalle forme morbide e avvolgenti che rimandano a ricordi d’infanzia. Una rivisitazione contemporanea della classica poltrona a pozzetto, con una sinuosa conchiglia che contiene la seduta e che dona comfort al design. Completati da due tavoli di diverse dimensioni e un pouf, questi elementi creano una famiglia di forme coerenti che può essere utilizzata come sistema o come singolo oggetto.


Designer: StudiopepeAnno: 2018
Dimensioni

Cod. OPAS57
L 57 P 55 H 73 cm
H seat 47 cm

Materiali e finiture
Struttura interna: multistrato di pioppo 18 mm.
Imbottitura: poliuretano espanso a quote differenziate.
Base: laminato spessore 0.9 mm in diversi colori.
Rivestimento: non sfoderabile.
Finiture base:

01

02

03

Finiture base
01. Alluminio Lucido
02. Nero Opaco
03. Oro Champagne Opaco

Composizione
Imbottitura 38%
Pioppo 26%
Rivestimento 24%
Laminato 10%
Cinghie elastiche 2%

Studiopepe

Riconosciuto a livello internazionale per la propria prospettiva eclettica e multisfaccettata, Studiopepe adotta verso il mondo del design un approccio immaginifico e multidisciplinare il cui segno distintivo si mantiene eloquente in tutti gli eterogenei progetti in cui lo studio è impegnato: dalle realizzazioni su larga scala nel campo dell’hôtellerie alla creazione di allestimenti per showroom, boutique e fair booth, fino allo studio di interior per abitazioni private. Fondata nel 2006, l’agenzia mantiene un’identità altamente riconoscibile basata su sperimentazioni, citazioni e inaspettate associazioni di pensiero volte a conferire unicità ai progetti, nel rispetto dell’individualità del Cliente. Caratterizzati da un impatto emozionale ed estetico che si fonda su un ideale equilibrio tra rigore formale e visione poetica, i progetti perseguono un’inarrestabile ricerca di contaminazione tra linguaggi e codici contemporanei. Nei lavori di Studiopepe, l’inatteso si rende una costante: i giochi materici si fanno arditi, i campi di colore diventano espressione dello spazio, i dettagli abbandonano la dimensione del puro decoro per intrecciare delicate trame di storytelling.