Martin Eisler, la creatività come modo di essere e guardare le cose

Autore: Gaia De Santis
Regia: Massimo Ruggeri, Federica Ravera

Tag: Storie, Interviste

Martin Eisler era prima di tutto un creativo, dice sua figlia Ruth. Ricordato oggi maggiormente come uno dei più importanti architetti e designer del modernismo brasiliano, è stato anche direttore d’opera e scenografo. Amava moltissimo la musica. Un uomo dotato di grande sensibilità, che, scappato da Vienna, arriva in Argentina nel 1938, con pochissime cose e una vita tutta da ricominciare.

Sarà la sua creatività a salvarlo e a restituirgli quel successo annunciato, del quale era stato ingiustamente privato dalla storia, dopo i brillanti studi e le collaborazioni con i noti architetti austriaci Oskar Strnad e Clemens Holzmeister. L’incontro con tanti ebrei tedeschi fuggiti in America Latina prima di lui, creerà l’occasione per stringere nuove relazioni, farsi conoscere in Argentina e in Brasile e diventare in poco tempo un noto architetto e designer d’interni. Due ruoli quasi inscindibili per Eisler, che concepiva ogni elemento di una casa come dettaglio di un’unica grande visione estetica, disegnando così ogni particolare dei suoi progetti, strutturali, funzionali e decorativi. Le opere di Martin Eisler sono per questo numerosissime, diffuse in molti Paesi, e purtroppo difficilmente catalogabili esaustivamente. Dagli edifici, ai mobili, agli oggetti più vari, dalle maniglie delle porte e delle finestre, agli appendiabiti, dai tavoli alle sedie. La sua visione creativa era totale, frutto di un pensiero estetico completo, che sapeva prendersi cura anche delle più piccole cose, con eleganza e razionalità, lavorando su linee e materiali, ispirato dal Bauhaus europeo e dai metalli e dalle essenze del legno latine. Molti dei celebri edifici del famoso architetto brasiliano Oscar Niemeyer nella costruzione dell’avveniristica Brasilia sono stati arredati da Eisler, con le aziende Interieur Forma e Knoll, che ha disegnato pezzi storici apprezzati in tutto il mondo, come le sedute Costela e Reversível, oggi riedite da Tacchini Italia Forniture. La storia di un designer che ha fatto storia è anche quella di un uomo e della sua vita. In questa intervista i figli di Martin Eisler, Alberto e Ruth, ricordano il padre, l’architetto e l’uomo.

Crediti: Relevo Espacial 6 (1959) di Hélio Oiticica
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