Dana

Una sfera luminosa sembra quasi sospesa nel tempo e nello spazio. Una struttura metallica seduce lo sguardo con sicurezza e intensa matericità. L’estroversa Dana di Jean-Pierre Garrault e Henri Delord si inserisce perfettamente nella costante ricerca di pezzi senza tempo portata avanti da Tacchini: una lampada dalla spiccata personalità, nata dal pensiero creativo libero e ricco di suggestioni degli anni ’70, riscoperta da Tacchini per lasciare un segno inconfondibile in qualsiasi stanza. L’idea di Dana nasce nel 1970 durante un viaggio in Giappone, quando i designer decidono di scalare il monte Fujiyama e una sera, durante una sosta in una locanda tradizionale giapponese, hanno la fortuna di vedere la luna piena sorgere e passare sopra la cima della montagna: da qui l’intuizione di creare una lampada con grandi sfere luminose che sembrano salire verso il cielo. Il progetto prende poi vita seguendo un metodo di lavoro ispirato al “Meccano” che ne decreta l’originalità, una ricerca sistematica per ridurre le soluzioni tecniche a pochi elementi che consentano molteplici soluzioni. Oggi, rieditata in accordo con i due designer, Dana viene presentata in versione da terra a soffitto con struttura tubolare in metallo cromato e sfera di luce in materiale plastico.

Designer: Jean-Pierre Garrault/Henri DelordAnno: 2024
Dimensioni

Cod. DAN01
Ø 40 cm (sphere)
Ø 48 cm (including frame)
H 275 cm (adj. 265cm/285cm)

Materiali e finiture
Struttura tubolare in metallo cromato e sorgente luminosa in materiale composito.
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Jean-Pierre Garrault/Henri Delord

Negli anni ’70, Jean-Pierre Garrault e Henri Delord hanno formato un duo creativo incredibilmente affiatato. Originariamente designer grafici, con un debole per le linee che enfatizzavano l’architettura o gli oggetti, e una predilezione per colori vivaci che permeava la maggior parte delle loro opere. Il loro obiettivo primario era creare oggetti perfettamente adatti alla loro funzione, una missione che hanno portato avanti in ogni aspetto del design per la casa – dall’arredamento alle coperture, dall’illuminazione alla progettazione d’interni. Hanno raggiunto questo scopo anche attraverso una rivisitazione dei mezzi di produzione, adattandoli ai temi che desideravano trattare. Per loro, questo rappresentava il vero cuore del design: concepire ogni elemento per ottenere un prodotto finito impeccabile, elegante, bilanciato e iconico.